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Dice Allah nel Sacro Corano:

{[...] Egli vi ha scelti e non ha posto nulla di gravoso nella religione, quella del vostro padre Abramo che vi ha chiamati “musulmani" [...]} (22:78)

Noi musulmani consideriamo Abramo - su di lui la pace - nostro padre, la cui fede (Millatu) Allah swt stesso ci ha ordinato di seguire.

E dice l'Altissimo:

{Quando Abramo disse a suo padre Azar: “Prenderai gli idoli per divinità? Vedo che tu e il tuo popolo siete in palese errore!”.
Così mostrammo ad Abramo il regno dei cieli e della terra, affinché fosse tra coloro che credono con fermezza.
Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: “Ecco il mio Signore!”. Poi quando essa tramontò disse: “Non amo quelli che tramontano”.
Quando osservò la luna che sorgeva, disse: “Ecco il mio Signore!”. Quando poi tramontò, disse: “Se il mio Signore non mi guida sarò certamente tra coloro che si perdono!”.
Quando poi vide il sole che sorgeva, disse: “Ecco il mio Signore, ecco il più grande!”. Quando poi tramontò disse: “O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!
In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui Che ha creato i cieli e la terra: e non sono tra coloro che associano”.
La sua gente argomentò contro di lui, ma egli disse: “Volete polemizzare con me in merito ad Allah, quando è Lui che mi ha guidato? E non temo affatto i soci che Gli attribuite, ma [temo solo] ciò che vorrà il mio Signore. Il mio Signore abbraccia tutte le cose nella Sua scienza. Non rifletterete dunque?
Come potrei temere i soci che Gli attribuite, quando voi non temete di associare ad Allah coloro, riguardo ai quali, non vi ha fatto scendere nessuna autorità? Quale dei due partiti è più nel giusto, [ditelo] se lo sapete.
Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede, ecco a chi spetta l'immunità; essi sono i ben guidati”.
Questo è l'argomento che fornimmo ad Abramo contro la sua gente. Noi eleviamo il livello di chi vogliamo. Il tuo Signore è saggio, sapiente} (6:74-83)

In questi versetti viene descritto come avviene il fondamento ed il consolidamento della fede da parte di Abramo. Come Abramo, noi dobbiamo costruire e consolidare la nostra fede attraverso dei passaggi che lui stesso ha seguito.

Allah dice: {Così mostrammo ad Abramo…}. Il vero musulmano infatti si osserva attorno, ammira il cielo, la terra, il creato, e si rende conto che tutto è stato creato per un fine che deve essere così immenso quanto l'universo.

Allah dice riguardo al vero credente:

{Che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra, [dicendo]: “Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te! Preservaci dal castigo del Fuoco} (3:191)

E riguardo all'infedele, che vive come un  animale sulla terra che lo ospita:

{Non creammo invano il cielo e la terra e quello che vi è frammezzo. Questo è ciò che pensano i miscredenti. Guai ai miscredenti per il fuoco [che li attende]!} (38:27)

Dunque è necessario che ci interroghiamo anche noi di tutto ciò che ci sta attorno.

Abramo inizia ad analizzare le divinità del suo popolo, non accetta di seguire ciecamente la sua gente. Si rende conto che queste divinità non meritano il culto perchè non sentono, non possono arrecare alcun danno né fare del bene.

Dice Allah nel Sacro Corano:

{Disse [Abramo]: “Vi ascoltano, quando li invocate?
Vi giovano o vi recano danno?”} (26:72-73)

Pertanto decide di non adorare i loro idoli.

Adesso osserviamo la nostra società, quanti idoli la caratterizzano?!

Solo per citarni alcuni, gli idoli della moda, del calcio, della politica… Ci sottomettiamo alle loro regole e cambiamenti ma, come abbiamo la scorsa volta detto, la sottomissione è una forma di culto. E che dire a proposito del governo italiano? É il loro dio manifesto. Ci sottomettiamo alle sue leggi e agiamo nel loro rispetto. Se osserviamo questi idoli, ci rendiamo conto che non creano alcun cambiamento se non con il permesso di Allah, proprio come gli idoli di Abramo che non è rimasto in silenzio ma ha parlato, anche se presumeva che ciò che avrebbe detto non sarebbe stato accettato dal suo popolo e probabilmente sarebbe stato ucciso per questo. Li ha invitati nonostante tutto alla Verità perché era consapevole che rimanendo in silenzio sarebbe stato un traditore nei confronti di Allah e del suo popolo, non poteva accettare che esso adorava qualcos'altro all'infuori di Allah. Se fosse rimasto in silenzio è come se avesse accettato il culto di questi idoli.


Dice Allah nel Sacro Corano:

{Chiedi loro a proposito della città sul mare in cui veniva trasgredito il sabato, [chiedi] dei pesci che salivano alla superficie nel giorno del sabato e che invece non affioravano negli altri giorni! Così li mettemmo alla prova, perché dimostrassero la loro empietà.
E quando alcuni di loro dissero: “Perché ammonite un popolo che Allah distruggerà o punirà con duro castigo?”. Risposero: “Per avere una scusa di fronte al vostro Signore e affinché [Lo] temano!”.
Quando poi dimenticarono quello che era stato loro ricordato, salvammo coloro che proibivano il male e colpimmo con severo castigo coloro che erano stati ingiusti e che perversamente agivano.
Quando poi per orgoglio si ribellarono a ciò che era stato loro vietato, dicemmo loro: “Siate scimmie reiette!”} (7:163-166)

Questo esempio è molto importante ed indicativo sulla necessità di dover parlare ed invitare alla Verità. Allah aveva infatti messo alla prova i suoi servi per verificare la loro obbedienza imponendo loro il divieto assoluto di svolgere una qualsuasi attività lavorativa nel giorno di sabato, anche solo procurarsi il cibo. Nella città in questione, avvenne che nei giorni di sabato i pesci si avvicinavano alla riva rendendo molto facile la pesca, mentre negli altri giorni se ne stavano al largo in acque profonde rendendo difficoltoso il lavoro degli uomini. In quella città in poco tempo si divisero tre gruppi: il primo violò il sabato e pescò i pesci, il secondo vi si oppose e avvertì i peccatori che avrebbero suscitato l'ira di Allah, il terzo rimase in silenzio pensando di salvarsi standosene in disparte. Alla fine, a salvarsi dal Castigo di Allah furono i soli uomuni di conoscenza che avevano invitato al bene proibendo il male, mentre quelli rimasi in silenzio subirono ugualmente lo stesso destino dei peccatori.

É nostro dovere pertanto sostenere la Verità e rinnegare gli idoli, poichè come Allah stesso dice nel Sacro Corano:

{Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente} (2:256)
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